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2015 (ITA)

by Andrea Vituzzi

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1.
Sonno 01:50
Ho sonno. Ho sonno. E l'unica cosa che voglio sei proprio tu. E l'unica cosa che voglio sei tu. Oltre a poterti abbracciare. Oltre a poterti ascoltare. Oltre a poterti guardare, e dormire insieme a te. Chiudere gli occhi. E sapere che ci sei. Stringerti forte. Non mollarti proprio mai. Ho sonno. Ho sonno. E l'unica cosa che voglio sei proprio tu. E l'unica cosa che voglio sei tu. Ti sembrerò idiota. E anche fuori di testa. Vorrei ignorarti. Ma ti amo.
2.
Cocktail 03:36
A volte, mentre torni a casa, tu piangi a dirotto. Non sai perché, non sai cos'è che ti ha disturbato. Il mondo sembra molto strano, se tu ti guardi intorno. Sei bipolare, sei asociale. Che cos'è andato storto? Piccola gioia, dimmi un po' di che cosa hai paura. Piccola gioia, dimmi un po' di che cosa hai paura. Del futuro, del destino, chissà, forse anche di me. Mentre suono, mentre canto, quest'assurda canzone per te. Troppo spesso, ti han tradito, e ti hanno abbandonato. Troppo spesso, anche a me è successo, inaspettatamente. E intorno a te, hai visto solo il niente, senza capire che. Sei proprio tu la torcia che annullerà l'inconveniente. Esattamente. Piccola gioia, dimmi un po' di che cosa hai paura. Piccola gioia, dimmi un po' di che cosa hai paura. Del futuro, del destino, chissà, forse anche di me. Mentre suono, mentre canto, quest'assurda canzone per te. Preparami un cocktail, senza problemi. Beviamoci un cocktail, senza pensieri. Fammi un sorriso, e poi realizza. Fino alla fine della tua vita. Per me.
3.
Notiziario 05:00
Vorrei tanto evitare di fare lo stronzo. Per non esser trattato poi come uno stronzo. Ottenere tutto con la gentilezza. Senza che qualcuno poi se ne approfitti. Va bene! No, davvero! No, sul serio! No, te giuro! Va tutto bene. Na-Na-Na-Na-Na. Na-Na-Na-Na-Na. Parliamo sempre tanto di moralità. Ma poi accettiamo qualsiasi ingiustizia. Usiamo canzoni e foto senza permesso. E poi ci lamentiamo di com'è il progresso. Se siamo nella merda, la colpa è degli altri. La debolezza, ormai, è sinonimo di meglio. Parliamo della libertà come un omaggio. Ma, per essere liberi, ci vuol coraggio. Va bene! No, davvero! Porca troia! Veramente! Va tutto bene. Na-Na-Na-Na-Na. Na-Na-Na-Na-Na. No, ma è vero! Sono io! Che mi sbaglio! Perché, dai! Va tutto bene. Na-Na-Na-Na-Na. Na-Na-Na-Na-Na. Mentiamo a noi stessi in continuazione. Diamo, a tutto quanto, sempre una ragione. Ci facciamo un cane, oppure un tatuaggio. Per non essere soli, oppure non compresi. Ormai il fallimento è un male assoluto. Mentre odiare a caso è parecchio astuto. Tutto ciò che importa, alla fine, è la moda. E fare, con le mani, i segni Metal Rap. No, davvero, tu, maschietto, sei diverso. Pure se non vuoi piangere in pubblico. No, sul serio, tu, donnetta, sei diversa. Pure se ti trucchi, e ti metti lo smalto. So che potrei sembrarvi un po' pessimista. Ma questa non è un'impressione a prima vista. Però, è pure vero che non son famoso. Quindi, ciò che dico non vale un cazzo. Va bene! No, davvero! Son sincero! Certamente! Va tutto bene. Na-Na-Na-Na-Na. Na-Na-Na-Na-Na. No, ma è vero! Sono io! Che mi sbaglio! Perché, dai! Va tutto bene. Na-Na-Na-Na-Na. Na-Na-Na-Na-Na. Quello che voglio dire, in fondo, è che. Non vi si chiede di cambiare tutto. Di sapere tutto, di pensare a tutto. Ma di capire ciò che vi circonda. Di non dare per scontato qualsiasi cosa. Non c'è alcun male a non sapere tutto. È peggio fingere di saper tutto. Soprattutto, se quello che noi sappiamo. Dai titoli delle notizie, lo prendiamo.
4.
Attenzione 02:48
Agli altri piace tanto ignorare. Purtroppo, è vero, tu ci devi stare. Lo so, li vorresti tanto salvare. Ma, purtroppo, la dura verità è che. Non basta amare, per poter stare. Con le persone, con cui vorresti dialogare. Lo so, è tremendo. Fa schifo dirlo. Pensarlo, scriverlo, e pure cantarlo. Ma non puoi salvare tutto ciò che ami. Se, a ciò che ami, va bene quel che ha. Purtroppo, è così. Non puoi avere a che fare. Con chi non ti vuole neanche parlare. Quindi, pensa pure a rilassarti. Perché, tanto, la brutta verità è che. Non basta amare, per poter stare. Con le persone, con cui vorresti dialogare. Purtroppo, la gente, per migliorare. Deve impazzire, a quanto pare. Mentre cercano di non fare schifo. Sebbene la loro vita faccia schifo. Tu, però, se vuoi, continua a sperare. Che, ciò che ami, si possa salvare. Ma, intanto, prova a sporcarti un po'. Stravolgi il futuro, e ricorda che. Non basta amare, per poter stare. Con le persone, con cui vorre-Vabbè, hai capito.
5.
Presunzioni 03:24
E adesso un pezzo dedicato a quegli stronzi egoisti che, quando pensano a tutte le cose negative che gli sono capitate nella vita, pensano di non essersele meritate. Voi che vi lamentate sempre delle persone che parlano sempre e soltanto alle spalle degli altri. Quando la verità è che voi vi comportate esattamente come tutti quanti loro. Voi che non rispondete mai ad un messaggio privato. Anche se vi costerebbe pochissimo tempo farlo. E se rispondete, ovviamente, è soltanto perché vi insultano. Ovviamente. Voi che parlate tanto di libertà di parola, ma impazzite totalmente se qualcuno si azzarda a criticare qualsiasi cosa voi pensiate, amiate, seguiate, o ammirate. Voi che pensate che certe critiche cinematografiche siano soltanto delle puttane di merda che dovrebbero solo e soltanto morire. E tutto questo solo perché non gli è piaciuto AVATAR. Voi che vi lamentate che la gente non viene mai ai vostri concerti. E intanto non alzate mai il culo dalla sedia per vederne uno, a meno che non sia un vostro amico ad organizzarlo. Ovviamente. Voi che avete visto della gente piangere, disperarsi, perché gli era stato rubato un oggetto importante, e non avete fatto nulla, nonostante foste a conoscenza di chi era stato. Voi che avete deriso, avete picchiato, avete insultato, avete derubato, avete messo a disagio, avete preso in giro qualcuno soltanto perché era diverso da voi. Voi che, a scuola, a lavoro, per strada, in un locale, avete visto un povero stronzo mentre veniva picchiato oppure deriso, e, per codardia, oppure per diletto, non avete fatto niente. Voi che pensate di non meritare di essere ingannati, di essere traditi, di essere ignorati, di essere trattati in maniera così brutale da tutti gli altri. Voi che pensate di essere innocenti. Di essere delle vittime. Di potervi permettere di scrivere su Facebook quanto il destino sia stato ingiusto con voi. Voi che pensate di avere la coscienza a posto, e di non avere alcun bisogno di guardarvi allo specchio per poterlo capire. Perché, alla fin fine, voi siete nel giusto. E pretendete rispetto. Verso la vostra persona, e verso i vostri cazzo di problemi inutili. Perché voi non ve lo meritate. Anche se vi basterebbe così poco per capire quanto, in realtà, siete solo delle grandissime teste di cazzo.
6.
Vaffanculo 03:42
E adesso Vaffanculo a tutti. A quelli che mi hanno derubato. A quelli che mi hanno ingannato. A quelli che mi hanno maltrattato. Solo perché non sembravo un figo. A tutti quei cazzo di stronzi. Che non sono mai riusciti. A farmi andare indietro. E, guarda un po', son rimasti indietro. A te che pensi che non esista. Un posto che sia adatto a te. E poi rifiuti tutti quanti i posti. Che aspettano soltanto te. A chi non si autocritica. A chi non sa che cazzo è l'umiltà. A chi sacrifica la dignità. A favore della compagnia. A chi non capisce che. Non è soffrendo che si migliora. A chi giudica qualunque cosa. Tranne, però, la propria coscienza. A chi non riesce ad accettare. Che fare schifo può capitare. A chi fa il colto, citando Bukowski. Se fosse vivo, v'avrebbe menato. A chi difende le regole. Soltanto quando gli conviene. A chi difende la libertà. Solo di chi veramente apprezza. A quelli che fingono sempre. Di volere un cambiamento. Ma se vogliamo tutti il cambiamento. Agiamo e gridiamolo al vento. E a tutti quelli che pensano. Che in fondo io sia pazzo. Ok, forse lo sono. Ma sai che c'è non me ne frega un cazzo.
7.
Etichette 01:54
I concerti di una volta erano molto meglio. Ovviamente, a parte, la strumentazione. Nessuna luce puntata in faccia. Nessuno che si azzardava mai. A pogare, a filmare, ma soltanto a ballare. La musica non è fatta per i concorsi. Le classifiche, i festival, i paragoni. Le etichette proposte dai fan. Soprattutto quella intitolata. "Portavoce ufficiale della musica italiana nel mondo". Ah, ma quanto cazzo siamo alternativi. Peccato che, però, siamo uguali agli altri. Fanculo l'arte, dammi subito i soldi. Tanto ormai non importa più. Il rispetto verso il pubblico, e verso sé stessi. Niente vale come l'estro artistico. Prima o poi, lo capiremo pure noi. L'esperienza, no, non è una virtù. Dai, cazzo, goditi la vita anche tu. E che si fottano quelli che, ormai, non ci vogliono più.
8.
Semplice 05:46
Ogni tanto mi rendo conto che potrei aver deluso. Tutti quelli che conosco, e pure quelli che non conosco. Chi in me ha sempre creduto, chi di me si fidava. Chi voleva che io fossi ciò che voleva che io fossi. Eppure sarebbe così semplice aprire gli occhi. E capire che non devo dimostrare niente. Che dovrei smetterla di avere paura del fallimento. E di restare solo, esattamente come gli altri. Ogni tanto mi rendo conto che perdo sempre tempo. Per colpa di paranoie dovute alla vita moderna. Quando, invece, poi, sarebbe meglio fare. Tutto quello che vorrei, e non quello che dovrei fare. Eppure sarebbe così semplice aprire gli occhi. E capire che l'ossessione mi distrugge. Che bisognerebbe avere un po' più di coraggio e forza. Di andare avanti, e di mettersi in discussione. Ogni tanto mi rendo conto che, spesso, noi viviamo. Fuori dalla realtà, fuori dalla logica. Non ci pensiamo mai, perché noi preferiamo. Sembrare i migliori, tifare e farci guardare. Eppure sarebbe così semplice aprire gli occhi. E capire che andrebbe aperta un po' la mente. Che farsi i cazzi propri, fare gli stronzi, fare un po' gli snob. Non serve a un cazzo, e non porta a niente.

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released June 6, 2016

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Andrea Vituzzi Rome, Italy

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